Lovers Film Festival:

Chi Siamo

Nel 1981 Ottavio Mai e Giovanni Minerba decidono di opporsi e reagire a un certo cinema che utilizzava il “personaggio” omosessuale in ruoli marginali e/o, addirittura, a dir poco offensivi, girando in video il loro primo film Dalla vita di Piero. Accolto positivamente al Festival Cinema Giovani di Torino il film viene poi invitato in vari festival internazionali.

Da qui parte l’idea del Festival Internazionale di Film con Tematiche Omosessuali “Da Sodoma a Hollywood” di Torino: Mai e Minerba, frequentando i vari festival per accompagnare il loro lavoro, si rendono conto che tantissimi e importanti film a tematica GLBT non arrivano in nessun modo in Italia. Coltivano, così, l’idea di un Festival, che viene presentata agli enti locali, Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino: ma per tre anni non ottengono risposte. Nel 1985 al Comune di Torino viene nominato Assessore alla Cultura un politico anticonformista e illuminato, Marziano Marzano, grazie al quale, fra mille polemiche che si sono poi trascinate negli anni, la manifestazione nasce nel 1986, ottenendo anche il contributo della Provincia di Torino e della Regione Piemonte oltre al successivo, importante sostegno artistico e culturale, mantenuto negli anni, di importanti enti nazionali e internazionali quali il Museo Nazionale del Cinema, il British Council, il Goethe Institut, il Colegio de Salamanca, il B.F.I., l’Ambasciata del Canada, il Ministero dello Spettacolo di Spagna, il Centre Culturel Français.

Nata in un primo momento come rassegna-vetrina, la manifestazione si trasforma in Festival nel 1989 e ottiene il riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo nel 1990. Dal 2006 il Festival ricade sotto la gestione amministrativa del Museo Nazionale del Cinema di Torino.

L’attività del Festival ha sempre avuto tra i suoi scopi non soltanto quello di presentare film in anteprima nazionale ma, soprattutto, quello di essere una sorta di “occhio” italiano particolarmente attento a un cinema che altrimenti non avrebbe avuto alcuna possibilità di circuitazione, commerciale o amatoriale, in Italia.

Fra i momenti e gli ospiti più importanti piace ricordare: l’edizione del 1988, quado il Festival fa conoscere il grande talento di Gus Van Sant, premiandolo al suo debutto con Mala Noche, e per la prima volta in Italia un altro autore, diventato poi un cult: Gregg Araki.

Il 1989 con l’anteprima mondiale di The Rainbow, nuovo film di Ken Russell,

Nel 1995: dieci anni di Festival, cento anni di Cinema; grande successo della Retrospettiva “Attraverso cento anni di cinema”, accompagnata da un importante volume di saggi elaborati da studiosi e critici internazionali (David Robinson, Richard Dyer, Vieri Razzini, Mariuccia Ciotta, Fabio Bo) e intitolato “Da Sodoma a Hollywood”. Fotogrammi sovversivi attraverso cento anni di Cinema”.

Altra anteprima mondiale, nel 1996, per un film di Ken Russell, Salomé, oltre alla presenza a Torino di Robert Epstein e Jeffrey Friedman, autori già premiati con due Oscar.

Nel 2005 l’omaggio al regista cult John Waters, che ha scelto di venire a Torino e presentare al Festival in anteprima Europea il suo ultimo, “provocatorio” film A Dirty Shame.

Due eventi per ricordare i vent’anni della caduta del muro di Berlino e i quaranta dagli scontri di Stonewall a New York nel 2009. L’evento sul Muro di Berlino in collaborazione con la “Biennale Democrazia” di Torino con la presenza di Wieland Speck, e due personaggi chiave per richiamare gli scontri di Stonewall: Judy Garland, l’attrice icona del mondo LGBT morta pochi giorni prima, e Harvey Milk, l’attivista politico ucciso a San Francisco nel 1978, la cui storia è narrata nello straordinario documentario di Rob Epstein, The Times of Harvey Milk e che fu Premio Oscar nel 1985.

Venticinque anni, le “nozze d’argento” nel 2010 con il cinema, la comunità gay e il grande pubblico: per l’occasione del 25° anniversario l’immagine grafica è stata realizzata dal noto pittore e scultore Ugo Nespolo, oggi Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Ospite e madrina per festeggiare i 25 anni Claudia Cardinale che ha inaugurato il Festival, con la presentazione del film Le Fil del tunisino Mehdi Ben Attia.

James Ivory che ha ricevuto il “Premio Dorian Gray” alla carriera, consegnato da Liliana Cavani e presenta The city of your final destination (tratto dal noto romanzo di Peter Cameron Quella sera dorata), e la serata di chiusura affidata a Fabio Canino e alla voce di Patty Pravo, madrina della serata. 

2011: L’immagine guida e il video-trailer sono stati realizzati dello scrittore e fumettista Massimo Fenati.

All’evento speciale di inaugurazione ospite della cerimonia la cantante Noemi che ha intrattenuto i circa mille spettatori con un breve concerto. Ospiti intervenuti alla serata, fra gli altri: Stuart Milk, consigliere per i diritti di Barack Obama, l’attrice Luciana Littizzetto. Il Premio Dorian Gray, alla carriera è stato attribuito al Maestro Lindsay Kemp.

Poi gli eventi collaterali a partire dalla nuova sezione Vintageche, con il patrocinio di “Italia 150″, è stata dedicata interamente all’Italia, per celebrare “150: il nostro Risorgimento“, dagli anni Cinquanta ai giorni nostri ripercorrendo le tematiche GLBT in rapporto all’evoluzione del costume e al momento storico.

Per il 2012 la sigla di apertura del Festival è stata realizzata dagli studenti del corso triennale post-diploma di Video Design dell’Istituto Europeo di Design di Torino, che ha ottenuto un successo caloroso e clamoroso con più di 150.000 visite sul canale Youtube.
L’evento speciale di inaugurazione della 27° edizione, la sera di giovedì 19 aprile, si è svolta presso l’UCI Cinemas Lingotto e ha avuto come Madrina-intrattenitrice Chiara Francini attrice rivelazione dell’anno alla 68a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ricevendo il Premio Biraghi; a Torino ha avuto un doppio ruolo perché facente parte anche della giuria del Concorso lungometraggi. Come ospite della cerimonia la cantante Arisa che ha intrattenuto e entusiasmato i circa mille spettatori con un breve concerto e ha dichiarato: «Ho accettato l’invito perché ho capito che è un Festival coraggioso e tutte le cose fatte con coraggio meritano rispetto e adesione».
Altro ospite d’eccezione in collaborazione con TorinoDanza, il grande danzatore e coreografo inglese Matthew Bourne, a Torino per presentare l’anteprima europea del film di Ross MacGibbon, versione 3D del suo ballettoIl lago dei cigni.
Grande affluenza per la serata che ha visto la consegna del Premio “Dorian Gray” assegnato, quest’anno, a Luciana Littizzetto.
Tutto ha contribuito al successo di una edizione segnata, come del resto tutto il Paese, dalla pesante crisi economica. Crisi che si pensava potesse influire anche sulla presenza di pubblico. Invece i 40mila spettatori dello scorso anno sono tornati e aumentati del 12% riempiendo le sale del Cinema Massimo con un sold out per numerose proiezioni.

2013: L’evento speciale di inaugurazione della 28° edizione del Festival, la sera di giovedì 19 aprile,  ha avuto come Madrina intrattenitrice l’attrice Giuliana De Sio, e come ospite della cerimonia il cantautore Roberto Casalino, fresco vincitore al festival di Sanremo con la sua “L’essenziale” cantata da Marco Mengoni, che ha intrattenuto gli spettatori con un breve concerto. Fra gli ospiti intervenuti alla serata il Sindaco Piero Fassino, lo scrittore-regista Ivan Cotroneo e l’attrice Luciana Littizzetto.

La serata ha poi visto l’anteprima del film Any Day Now di Travis Fine (presidente della Giuria Lungometraggi). Un ospite musicale anche per la serata di chiusura, Renzo Rubino, vincitore del “Premio Mia Martini” per Sanremo Giovani 2013.

Come già avvenuto nelle passate edizioni, l’immagine guida del Festival è stata realizzata e donata da un grande artista, Ralf König, fumettista e scrittore tedesco, uno dei più celebri autori di fumetti a tematica gay al mondo.

Il “Premio Dorian Gray” alla carriera, istituito nel 2010 assegnato negli anni a James Ivory, Lindsay Kemp, Luciana Littizetto, per l’edizione 28 è stato assegnato all’attrice, musa e moglie, di Rainer Werner Fassbinder Ingrid Caven

Circa 120 i film presentati, in rappresentanza di 34 nazioni. A fare la parte del leone gli Stati Uniti con 36 opere. Poi, Israele 6 titoli, Canada 5 e Australia 4. Dall’America Latina ne sono arrivati ben 20. Tra gli europei: 14 dalla Spagna e 11 dalla Francia, poi Germania, Danimarca, Belgio, Olanda, Inghilterra, Polonia e Croazia. E’ importante segnalare i film provenienti da paesi come Iran, Libano, Marocco, Pakistan e Taiwan.

Per sette giorni il Festival ha coinvolto, con proiezioni pomeridiane e serali, un pubblico numeroso e partecipe, con un aumento del 10% degli incassi rispetto all’edizione 2012, oltre 45mila spettatori

Fra i tanti altri ospiti d’eccezione nel tempo: Peter Cameron, Ivan CotroneoNegramaro, Ferzan Ozpetek, Eytan Fox, Ira Sachs, Rose TrocheVeruschka, Dario Argento, Udo Kier, Greg Gorman, Franca Valeri, Chaz Bono, Franco Nero, Monika Treut, Paola Cortellesi, Lucia Bosé, Lillian Faderman, Kenneth Anger, Filippo Timi, John Maybury, Ida Di Benedetto, Asia Argento, Luciana Littizzetto, Adriana Asti, Paul Bartel, Arnoldo Foà, Antonia San Juan, Vladimir Luxuria, AgustiVillaronga, Lorenza Foschini, David Weissmanm, Donatella Maiorca, Léa Pool, Andrea Occhipinti, Isabel Ruth, Alessandro Golinelli, Serra Yilmaz, Bruce LaBruce, Walter Siti, Lisa Thrasher, Barbara Hammer, Giuseppe Bertolucci, Paul Vecchiali, Ron Athey, Jenni Olson, Gianni Amelio, Lino Banfi, Franko BPatricia Rozema, Holly WoodlandAndrea Sperling, Joao Rodriguez, Melania G. Mazzucco, Jamie Babbitt, Roberto Cuzzillo, Ventura Pons, John Greyson, Harry Baer, Auraeus Solito.

2014: L’evento di inaugurazione della 29° edizione del Festival,  ha avuto come Madrina l’attrice Ambra Angiolini,e come ospite della cerimonia una delle più importanti interpreti della musica leggera italiana: Orietta Berti che ha intrattenuto gli spettatori con un breve concerto; altro ospite della serata Carlo Gabardini.  Fra gli ospiti intervenuti alla serata il Sindaco Piero Fassino, lo scrittore-regista Ivan Cotroneo, l’attore Fabio CaninoVladimir Luxuria e l’attrice Luciana Littizzetto.

La serata ha poi visto l’anteprima del film Azul y no tan rosa (Venezuela) di Miguel Ferrari, lungometraggio in concorso film che ha poi entusiasmato e vinto il Premio Goya come miglior film straniero in lingua spagnola.

Per la serata di chiusura l’ospite musicale è stata Levante, il cui singolo “Alfonso” ha raggiunto milioni di visualizzazioni, invitata poi dai Negramaro per il Tour estivo ad aprire i concerti in giro per l’Italia.

Accolta con interesse dal pubblico che quindi ne ha confermato il successo, l’iniziativa creata in collaborazione con resetfestival, ogni serata è stata accompagnata da originali momenti di intrattenimento curati da giovani artisti emergenti: Bianco, Cecilia, Alberto Cipolla, Daniele Celona, 2 Fat Men, Diecicento35, Maria Messina, Eugenio in Via Di Gioia, Paolo Ferrarini; che hanno offerto al pubblico del Cinema Massimo delle piacevoli pause tra una proiezione e l’altra.


Il regista Max Croci ha  creato la sigla della 29a edizione.

Il “Premio Dorian Gray” alla carriera, istituito nel 2010, assegnato negli anni scorsi a James IvoryLindsay KempLuciana Littizetto,Ingrid Caven per l’edizione 29 è stata scelta la drammaturga, regista e attrice di cinema e teatro Emma Dante.

Circa 130 film provenienti da 40 nazioni diverse, questi i numeri della 29a edizione del Torino Gay & Lesbian Film Festival (TGLFF), in programma a Torino dal 30 aprile al 6 maggio 2014, a testimonianza della sempre maggiore internazionalità di questa kermesse cinematografica. Fra i paesi con il maggior numero di pellicole, gli Stati Uniti d’America con 27 film, seguiti da Francia (14), Spagna (13), Italia (11), Germania (8) e Svizzera (8)

Grande entusiasmo da parte della Giuria del Concorso lungometraggi, composta da Paola Pitagora, Gal UchovskyPippo Del Bono, Gabriele Ferraris, Ron Peck che all’unanimità ha attribuito il “Premio Ottavio Mai” a Der Kreis (The Circle) di Stefan Haupt, film che poi è stato scelto per rappresentare la Svizzera alla corsa per gli Oscar come miglior film straniero.

Il Premio del pubblico è stato vinto dal film brasiliano Hoje eu quero voltar sozinho di Daniel Ribeiro, anche questo scelto per concorrere agli Oscar per Brasile.

Per il Concorso documentari la Giuria, composta da Milena PaulonLuigi Romolo Carrino e Gabriele Farina, ha assegnato il premio a: Violette Leduc: la chasse à l’amour (Violette Leduc, in Pursuit of Love) di Esther Hoffenberg (Francia, 2013).

Mentre i giurati del Concorso cortometraggi, Silvia MinelliAlessandro Fullin e Enrico Salvatori, ha premiato: For Dorian di Rodrigo Barriuso (Canada).

La giuria Giovani composta da studenti del Dams e dello IED di Torino, guidata dal regista Max Croci ha assegnato il Queer Award a: Ich fühl mich Disco di Alex Ranisch (Germania).

Un altro premio speciale è stato “Premio DAMS – Sguardi sul Festival”, che è stato assegnato a: 20 leugens, 4 ouders en een scharrelei (Paesi Bassi).

“Dalla Russia con amore” era il titolo della sezione dedicata alla confederazione di stati dell’ex Unione Sovietica, per porre l’attenzione e dare solidarietà a un momento sociale tutt’altro che facile. Proponendo documenti a testimonianza e denuncia della situazione attuale della comunità LGBT in questo paese. Sezione sponsorizzata da Francesco Pellegatta e “arricchita” da una scultura iperrealista, raffigurante Vladimir Putin, realizzata dall’artista Annalisa Venuturini.

Grande interesse ha anche suscitato l’omaggio ai 60 anni di Rai Tv in collaborazione con la RAI stessa e realizzato da EnricoSalvatori.

Il Festival è da sempre attento anche alla letteratura a tematica GLBT, e nella sezione tutta dedicata ai libri e ai loro autori: A qualcuno piace libro”, curato da Gerry Ferrara Piero Valetto, e ospitato presso Il Circolo dei lettori, dove sono stati presentati i titoli: Exit Strategy, di Walter Siti,Panico Botanico, di Alessandro Fullin; Una Rivoluzione, di Alessandro GolinelliL’Italia Migliore, di Vladimir LuxuriaSorella Outsider – Audre Lorde, di Margherita Giacobino Marta Gianello GuidiL’Estate di un Ghiro. Il Mito di Lord Byron, di Vincenzo Patanè.

Per sette giorni il Festival ha coinvolto, con proiezioni pomeridiane e serali, un pubblico numeroso e partecipe, oltre 45mila spettatori, circa mille sono state le richieste di accredito tra giornalisti, addetti ai lavori, enti culturali e studenti.

2015: L’evento di inaugurazione della 30° edizione del Festival,  ha avuto come Madrina l’attrice Carolina Crescentini, e come ospite canora della cerimonia una delle più importanti interpreti della musica leggera italiana: Irene Grandi che ha intrattenuto gli spettatori con un breve concerto. La serata ha poi visto l’anteprima del film 54: The director’s Cut di Mark Christopher (USA, 2015), alla presenza del regista..

Per la serata di chiusura l’ospite musicale è stato, Zibba una delle più interessanti realtà del nuovo cantautorato italiano e la proiezione di Six Dance Lessons in Six Weeks di Arthur Allan Seidelman, che segna il ritorno sul set dell’ottantacinquenne Gena Rowlands.

Anche quest’anno è stata accolta con interesse dal pubblico che quindi ne ha confermato il successo, l’iniziativa creata in collaborazione con resetfestival, ogni serata è stata accompagnata da originali momenti di intrattenimento curati da giovani artisti emergenti: Cecilia, Alberto Cipolla, Antonello Carboni, Didie Caria, Eugenio in Via Di Gioia, Cosimo Morleo, Marie and the sun; che hanno offerto al pubblico del Cinema Massimo delle piacevoli pause tra una proiezione e l’altra.


Il regista Enzo Facente ha creato in modo gratuito la sigla della 30a edizione.

Grande entusiasmo da parte della Giuria del Concorso lungometraggi, composta dalla mecenate Beatrice Merz, presidente del Premio internazionale Mario Merz, dall’attore Lorenzo Balducci, e da Yair Hochner, direttore del Tel Aviv LGBT International Film Festival, che all’unanimità ha attribuito il “Premio Ottavio Mai” a Gardenia – Bevor der letzte Vorhang fallt (Before The Last Curtain Falls) di Thomas Wallner (Germania/Belgio). La Giuria ha assegnato inoltre una menzione speciale a How to Win at Checkers (Every Time) di Josh Kim (Thailandia/Usa/Indonesia), film scelto a rappresentare la Thailandia agli Oscar come miglior film straniero.

Altri due titoli in programmazione alla 30° edizione sono candidati agli Oscar, Dólares de arena (Sand Dollars) di Israel Cárdenas e Laura Amelia Guzmán (Rep. Dominicana/Argentina/Messico) interpretato magistralmente da Geraldine Chaplin, anche questo nella categoria miglior film straniero e Tab Hunter Confidential di Jeffrey Schwarz (USA), candidato come miglior documentario.

Il Premio del pubblico che per questa edizione era scelto fra 30 lungometraggi è stato vinto dal film cubano Vestido de novia di Marilyn Solaya.

Per il “Premio Queer” La Giuria, guidata dal regista Sebastiano Riso e composta dagli studenti del DAMS di Torino ha scelto il film spagnolo A escondidas  di Mikel Rueda.

Il concorso cortometraggi la Giuria era guidata dal regista Antony Hickling e composta da studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti e ha assegnato il premio a Tom in America di Flavio Alves (Usa/Brasile); per questa sezione il Premio del pubblico è andato a Aban + Khorshid di Darwin Sernik (Usa).

2016: L’immagine guida di quest’anno con il claim”Infiniti sensi, precise direzioni“, rappresentava l’identità proteiforme, vulcanica, sensibile, di un Festival attento ad accogliere creatività e storie differenti, a proporre vite sottotraccia e provocazioni, a stimolare dibattiti e riflessioni. Sempre lungo una linea di coerenza etica e sociale, che ha contribuito e contribuisce a definire i valori della nostra contemporaneità.
L’audacia ha in sé genio, potere, magia.

Si aggiunge la sigla realizzata volontariamente da Ghizz- Gitana Scozzari.

La serata di apertura della 31° edizione del Festival svoltasi il 4 maggio alle ha visto la proiezione in anteprima italiana di Stonewall di Roland Emmerich (USA)Il film scelto per il vernissage, diretto dal regista tedesco, e interpretato da Jeremy Irvine, Jonathan Rhys Meyers e Vladimir Alexis. Il film racconta la storia di Danny Winters, cacciato di casa perché gay, ed entra in contatto con la nascente scena LGBT del Greenwich Village, e narra gli scontri tra Polizia newyorchese e attivisti lgbt, avvenuti presso il club Stonewall Inn il 28 giugno 1969 e guidati dalla transessuale Sylvia Rivera, per ribellarsi all’ennesima violenza, cambiando la storia.

L’ospite musicale della serata è stata Paola Turci, e sul palco con lei a condurre la serata anche Fabio Canino, attore, scrittore e conduttore radiofonico.

La serata di chiusura con le premiazioni è stata accompagnata dall’esibizione di Rachele Bastreghi, cantautrice e musicista, voce femminile dei Baustelle.

A seguire, dopo le premiazioni, un film che affronta temi attuali come l’omogenitorialità, Baby Steps di Barney Cheng (Taiwan/USA), prodotto da Li-Kong Hsu, storico produttore di Ang Lee.

Per il Concorso ufficiale sono stati presentati nove film, tutti inediti in Italia in rappresentanza di nove paesi, fra questi Holding the Mandi Neil Armfield (Australia) e Viva di Paddy Breathnach (Irlanda/Cuba), candidati agli Oscar a rappresentare le rispettive nazioni.

La Giuria era composta da: Wieland Speck, regista e responsabile della sezione Panorama della Berlinale, Paola Turci, cantautrice, scrittrice; e Alessandro Borghi,attore rivelazione del nuovo cinema italiano,(Suburra, Non essere cattivo) candidato ai David di Donatello 2016 e premiato dai giornalisti del SNGCI e dai critici del SNCCI con il NuovoImaie Talent Award per il miglior attore italiano emergente.

Ha premiato all’unanimità La belle saison (Summertimedi Catherine Corsini; assegnando anche una menzione speciale a Holding the Mandi Neil Armfield.

Sette i film che hanno gareggiato nella seconda edizione del “Premio Queer”, laboratorio di nuovi talenti, nuovo cinema, nuove identità, o tutto da reinventare, raccontando il mondo delle nuove generazioni.

La Giuria che era composta da studenti del DAMS dell’Università degli Studi di Torino, coadiuvati dai “tutor” Gianluca e Massimiliano De Serio, hanno poi premiato Califórnia di Marina Person (Brasile), assegnando inoltre una menzione speciale a Los héroes del mal di Zoe Berriatúa (Spagna)

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